Questo è il titolo di una famosa scultura esistente nel palazzo Papafava dei Carraresi in via Marsala n. 33. Questo lavoro di fama mondiale venne eseguito dallo scultore padovano Agostino Fasolato, nato nel 1697 morto nel 1776. Questo gruppo composto di 60 figure ignude alte circa trenta centimetri l'una, le une intrecciate alle altre in modo che non si sa comprendere, come dice il conte Cicognara nella sua «Storia della scoltura» con quali ricurvi scalpelli lo scultore riuscì a traforare il marmo senza trascurare le più piccole estremità di quella numerosa famiglia di angeli e di diavoli, essendo il gruppo tutto di un pezzo. Durante il periodo dell'ultima guerra per, il pericolo delle bombe austriache il prezioso lavoro venne ricoverato a Pisa, da dove ritornò nel giugno 1919 con l'oculata scorta del nostro prof. Oliviero Ronchi. Altri lavori del Fasolato vi sono o vi erano a Padova. tra i quali uno di grandi dimensioni rappresentante il «Ratto delle Sabine» composto di sei figure sapientemente intrecciate tutte in un pezzo di marmo come era metodo del nostro scultore.
|
||||